• EREZIONE
    • ECCITAZIONE

    ECCITAZIONE


    Disturbi dell'Eccitazione

    L’atteggiamento libidico del maschio viene influenzato da una stimolazione ormonale (androgenica) dei centri nervosi cerebrali durante il terzo mese di vita fetale, e rinforzata dalla persistenza di valori androgenici normali in età adolescenziale ed adulta.

    Fattori culturali, educativi, relazionali, psicologici e comportamentali possono influire nello stimolo della libido e della eccitazione sessuale di fronte a stimoli erotici.

    I maschi in genere rispondono in maniera concreta a stimoli visivi, fantastici, e tattili.

    Una diminuzione della libido o della eccitazione può essere legata a problematiche neurologiche (ansia, depressione, paranoia, schizofrenia), ormonali ( diminuzione dei tassi di androgeni circolanti per motivi ipotalamici, ipofisari, testicolari etc) per eccesso patologico di ormoni antagonisti quali la prolattina, gli estrogeni, per terapie ormonali in caso di tumori prostatici.

    In alcuni casi l’esistenza di malattie generali può determinare una caduta o assenza di eccitazione sessuale.

    Il maschio che avverte diminuzione dello stato di eccitazione nei confronti di stimoli in passato capaci di eccitare dovrebbero rivolgersi al proprio Medico o allo Specialista per una valutazione approfondita del fenomeno.

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    • DISFUNZIONE ERETTILE

    DISFUNZIONE ERETTILE


    DISFUNZIONE ERETTILE
    (Come si studia un paziente con Disfunzione Erettile)

    Una Disfunzione Sessuale può presentarsi con varie sfaccettature quali una diminuzione del desiderio sessuale, una difficoltà ad iniziare una erezione pur in presenza di adeguati stimoli, la impossibilità ad ottenere una rigidità del pene che possa consentire la penetrazione vaginale o la difficoltà a mantenere tale rigidità peniena durante il rapporto. Quando il maschio si trova a dover affrontare tali problemi normalmente dovrebbe rivolgersi allo Specialista Andrologo per cercare di capire il motivo o i motivi del suo disagio sessuale e per avere indicazioni circa i rimedi o le soluzioni della sua disfunzione.

    Il Vibrector Test

    In questi casi il paziente dovrebbe essere sottoposto ad un rigoroso processo diagnostico.

    Il quadro clinico può essere analizzato mediante una accurata anamnesi, una attenta valutazione dei caratteri della Disfunzione Erettile, uno scrupoloso esame obiettivo, alcuni esami di laboratorio ed eventuali esami fisiologici o invasivi.

    La anamnesi patologica medica generale serve ad evidenziare i fattori di rischio. Il riscontro di riduzione del desiderio sessuale o altri elementi anamnestici possono indirizzare verso fattori endocrinopatici.

    Le cause di tipo neurologico possono interessare una storia di diabete o di alcolismo con neuropatia periferica. Altre problematiche neurologiche generalmente precedono in modo più evidente la Disfunzione Erettile.




    Ecografia Peniena

    E’ importante l’anamnesi farmacologica considerando anche l’uso ed abuso di stupefacenti sempre più frequentemente utilizzati.

    Secondo alcune stime circa il 25% dei casi sono dovuti a farmaci utilizzati per la terapia di altre malattie (antipertensivi, antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, gastrointestinali, diuretici,etc).




    E’ importante indagare come il paziente percepisce la propria Disfunzione Erettile. Vanno analizzati la modalità ed il tempo di insorgenza, la frequenza delle erezioni, la possibilità di avere una erezione spontaneamente nei preliminari, il carattere delle erezioni al risveglio, la possibilità di conseguire una rigidità adeguata ad ottenere una penetrazione e la possibilità di mantenerla fino all’orgasmo.

    L’esame obiettivo deve rilevare i caratteri sessuali secondari (peli, masse muscolari, grasso sottocutaneo, voce ), l’esame dei testicoli, dell’asta, l’esplorazione rettale per una valutazione prostatica, l’esame dei polsi arteriosi periferici, un esame neurologico della sensibilità perianale e del tono sfinteriale anale.




    Rigiscan: tracciato alterato

    Sono opportuni esami del sangue che possano evidenziare malattie sistemiche misconosciute, quali l’emocromo, l’esame delle urine, la creatininemia, il profilo lipidico, la glicemia.

    La valutazione endocrina dovrebbe comprendere il testosterone, il testosterone libero, la prolattina, e gli indici di funzionalità tiroidea.




    Una volta eseguiti la anamnesi, l’esame clinico e gli esami di laboratorio ci possono essere elementi per sospettare un genesi psicogena, organica o mista.

    Tra gli esami funzionali va ricordato lo studio delle erezioni notturne con il Rigiscan System che registra tutti i fenomeni erettili che si verificano normalmente nel corso del sonno, analizzandone la durata, la rigidità, le caratteristiche di andamento. Tale esame di semplice esecuzione al proprio domicilio, può essere utile nei pazienti che lamentano assenza totale di erezioni o in quelli in cui si possa sospettare una genesi psicogena primitiva.




    Rigiscan: tracciato normale

    In effetti il paziente con Deficit Erettile psicogeno può avere normali erezioni notturne mentre quello con deficit di natura organica mostra erezioni notturne più o meno alterate.

    Una volta rilevate condizioni patologiche particolari, il paziente può essere inviato a valutazioni specialistiche psicologiche, endocrinologiche o neurologiche.




    Nei casi in cui si possano prospettare trattamenti non invasivi (Sildenafil, sistemi Meccanici o Iniezioni Intra Cavernose di Farmaci Vasoattivi) non sono necessari altri accertamenti.




    Rigiscan: gli anelli posti sul pene

    I pazienti che non rispondano a tali procedure possono essere sottoposti ad interventi di impianti protesici endocavernosi oppure essere avviati ad ulteriori esami preliminari di altre terapie invasive.

    In genere una risposta di buona rigidità alla Iniezione Intra Cavernosa indica una funzione arteriosa e veno occlusiva adeguata.




    Una risposta non adeguata alla Iniezione Intra Cavernosa può essere anche il risultato di una situazione ansiosa o della reazione adrenergica all’esame.

    Gli esami che possono essere eseguiti per una valutazione più approfondita possono comprendere il Test di Audio Video Stimolazone Sessuale (AVSS), l’ ecocolordoppler penieno dopo somministrazione di farmaci vasoattivi, l’ecografia peniena basale e dinamica, la cavernosografia basale e dinamica e l’angiografia peniena dinamica.



    Tutti questi esami non sono sicuramente standardizzati e dovranno essere meglio codificati in futuro.



    Rigiscan: lo strumento

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    • DISTURBI EIACULAZIONE

    DISTURBI DELL'EIACULAZIONE


    Disturbi dell'eiaculazione

    L’eiaculazione può essere disturbata da ari fattori. Una eiaculazione può essere assente (aneiaculazione) pur in presenza dello stimolo legato all’orgasmo. L’assenza di eiaculazione può avvenire per eiaculazione retrograda, cioè in direzione della vescica invece che all’esterno per malattie neurologiche, neuropatia diabetica, malattie prostatiche, chirurgia prostatica, terapia con farmaci antidepressivi o alfa-litici. Una eiaculazione può essere scarsa come e quantità (inferiore a 1 ml) per assenza delle vescicole seminali, agenesia dei deferenti, ostruzione dei dotti eiaculatori, malattie prostatiche o delle vescicole seminali.

    L’eiaculazione può essere particolarmente abbondante per infezioni (prostatiti) o ipertrofia prostatica.

    Il meccanismo della eiaculazione può essere alterato. Eiaculazione senza spinta, sgocciolante per stenosi uretrali o malattie prostatiche. Eiaculazione precoce che avviene dopo brevissima stimolazione sessuale, anche prima della penetrazione (ante portas) o poco dopo la penetrazione e i primi atti di penetrazione, comunque prima di quanto il soggetto gradirebbe avere.

    Il paziente normalmente percepisce una sensazione (sensazione preliminare) che lo avvisa del sopraggiungere della eiaculazione. Un rallentamento dei movimenti, una disattenzione, un tentativo di freno può consentire il blocco della eiaculazione.

    Alcune volte sono presenti malattie infiammatorie dei genitali che determinano la comparsa di una eiaculazione precoce che peraltro ritorna normale alla guarigione della infiammazione.

    In altri casi possono essere utilizzate sostanza blandamente anestetizzanti il prepuzio o il glande, ansiolitici o farmaci che intereagiscono con la attività della Serotonina con discreti allungamenti dei tempi eiaculatori.

    In altri casi esistono terapie di coppia, come lo start and stop, terapie comportamentali che aiutano la coppia a controllare meglio il fenomeno.

    E’ sempre importante che il maschio che sente di non avere dei tempi eiaculatori ottimali si faccia visitare dallo Specialista che possa evidenziare cause collaterali e suggerire le modalità terapeutiche più idonee.

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    • DEFICIT ERETTILE

    DEFICIT ERETTILE


    Deficit Erettile o Impotenza

    1. Cos’è l’impotenza sessuale?

    L’impotenza sessuale o (come sarebbe meglio definire) il Deficit Erettile (DE) corrisponde alla incapacità da parte del maschio di ottenere e mantenere una erezione del pene sufficiente a consentire un rapporto sessuale soddisfacente.

    2. Quali possono essere le cause del deficit Erettile?

    Il Deficit Erettile può essere determinato da Fattori organici: Endocrinopatie (diabete, ipogonadismi), Vascolari (arteriosclerosi, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, disfunzioni venose), Neurologiche (depressione, lesioni cerebrali e midollari), Urologiche (malformazioni congenite del pene, esiti di prostatectomia radicale, Induratio Penis Plastica), Farmacologiche (alcool, fumo di tabacco,molti medicinali), Traumatiche (fratture della pelvi), Malattie croniche (insufficienza renale e dialisi) Fattori psicologici: Conseguenze di malattie, sentimenti di colpa, ansia di prestazione, infedeltà, eiaculazione precoce, insicurezza Cause Miste: presenza di entrambi i fattori

    3. Come si valuta il Deficit Erettile ?

    Essendo provocato da molte patologie, il DE impone uno studio multidisciplinare. Si raccoglie una attenta storia clinica, si effettua un completo esame uroandrologico, cardiocircolatorio e neurologico, si effettuano analisi ematochimiche ed ormonali, si valuta il profilo psicologico, si effettuano esami vascolari e radiologici (ecodoppler), si possono valutare le erezioni notturne (Rigiscan) . Molti altri accertamenti vengono effettuati in casi particolari (AVSS, Biotesiometria, Cavernometria, Latenza del riflesso Bulbo Cavernoso)

    4. Che trattamenti si impiegano per il Deficit Erettile ?

    Se la causa è psicologica si consiglia un trattamento psico-sessuologico. Se la causa prevalente è organica si possono consigliare terapie vascolari, rimedi farmacologici ( Viagra, Cialis), terapie ormonali, l’uso dei sistemi vacuum, sostanze vasoattive (PGE1) iniettate intracavernosamente ,ed in alcuni casi nei quali la patologia di base lo richieda o se gli altri rimedi sono inefficaci, si ricorre all’impianto di protesi peniene intracavernose.

    5. Cosa sono il Viagra ed il Cialis?

    Sono enzimi della Fosfo Esoso Isomerasi che inducono un abbondante rilascio di NO ( Ossido Nitrico) all’interno dei corpi cavernosi con dilatazione delle strutture vascolari cavernose in risposta a stimoli sessuali psichici o meccanici. Non hanno rilevanti controindicazioni e inducono buone risposte erettili che usualmente cessano con l’eiaculazione. I farmaci devono essere assunti prima di ogni rapporto sessuale.

    6. Cosa sono i sistemi vacuum ?

    Sono apparati che determinano une erezione tumescenza del pene in risposta alla creazione di una condizione di vuoto al loro interno. E’un sistema poco usato perché altera profondamente il meccanismo della spontaneità del rapporto sessuale.

    7. Cosa sono le sostanze vasoattive intracavernose ?

    Sono sostanze che, se iniettate all’interno dei corpi cavernosi, determinano una imponente dilatazione arteriosa, consentendo una erezione massimale e duratura anche oltre l’eiaculazione. Le sostanze più utilizzate sono la Papaverina e le Prostaglandine E1. E’ una procedura che richiede l’apprendimento della tecnica e la determinazione della quantità di sostanza necessaria. Esistono utili e semplici sistemi di autoiniezione. E’ una procedura utilizzata dal 1986 da decine di migliaia di maschi senza grosse complicanze.

    8. Esiste una chirurgia vascolare?

    In pochi molto selezionati si può effettuare una chirurgia arteriosa o venosa. I risultati non sono molto confortanti. Spesso è necessario effettuare uno studio vascolare con angiografie superselettive.

    9. Esiste una chirurgia dei corpi cavernosi?

    In alcuni casi di Induratio Penis Plastica con placche che deformano il pene o che inducono delle curvature incompatibili con la penetrazione, è possibile effettuare interventi di escissione delle placche con sostituzione venosa od outologa o con corporoplastiche di raddrizzamento.

    10. Cosa sono le protesi peniene ?

    Sono dei cilindri di silicone polimerizzato (non pericoloso per l’organismo) che vengono introdotti all’interno dei due corpi cavernosi del pene producendo una erezione idonea per una buona ed adeguata relazione sessuale. Il pene non modifica il suo aspetto e la sua sensibilità. Dall’esterno non è possibile capire che un maschio ha una protesi peniena. E’ solo la rigidità ad essere “artificiale”. L’aspetto è assolutamente normale. L’eiaculazione rimane immodificata.

    11. Come è l’intervento di protesi peniena?

    Esistono varie vie chirurgiche e tecniche per l’impianto delle protesi peniene.L’intervento dura circa 45 minuti. Attraverso una piccola incisione della cute nella parte inferiore del pene, vicino allo scroto, si preparano i due corpi cavernosi e al loro interno si collocano i due cilindri protesici. Le complicazioni sono minime. L’anestesia è locale o locoregionale

    12. Ci sono differenti tipi di protesi ?

    Esistono diversi tipi di protesi peniene Semirigide, e malleabili che danno al pene una rigidità costante anche se consentono un occultamento assoluto con i semplici slips. Idrauliche mono o multicomponenti che sono rimangono completamente flaccide e possono diventare rigide nel momento del rapporto sessuale con una semplice manovra di gonfiaggio su una piccola pompa collocata all’interno dello scroto, vicino al testicolo.

    13. Quanto si deve rimanere in clinica?

    Essendo una chirurgia non particolarmente aggressiva, il postoperatorio non richiede attenzioni speciali. Il paziente potrebbe lasciare la clinica entro 12-24 ore dopo l’intervento. Dopo due-tre giorni può riprendere la usuale attività lavorativa e dopo 3 o 4 settimane può ricominciare la attività sessuale.

    14. E’ la protesi la miglior soluzione per il D.E.?

    No, però in molti casi rappresenta l’unico modo per riottenere una rigidità del pene che possa consentire la penetrazione sessuale. E’ un sistema sicuro che consente di riacquistare la massima spontaneità del rapporto sessuale.

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    • DIABETE E EREZIONE

    DIABETE E EREZIONE


    Diabete e Erezione

    Il Diabete di tipo I (giovanile, insulino privo) si accompagna in circa il 50% dei casi a disturbi rilevanti dell’erezione. Le cause del deficit Erettile non sono legate alle variazioni della glicemia ma a fattori quali la neuropatia autonomica diabetica (che impedisce un corretto trasporto degli stimoli neurologici a partenza dal pene o destinati al pene, alla micro e macro angiopatia diabetica che determina una perdita di elasticità delle strutture arteriose più periferiche o addirittura delle arterie più importanti quali le arterie iliache, ipogastriche. A causa del diabete possono essere presenti alterazioni del metabolismo generale, epatico, lipidico che contribuiscono a determinare Deficit erettile.

    Nei Diabetici il Sildenafil (Viagra) funziona discretamente bene. Le Iniezioni Intracavernose con PGE1 sono ben accettate e hanno buoni risultati. I Diabetici sono il gruppo di pazienti che con maggiore frequenza devono ricorrere alle protesi endocavernose peniene.

    E’ sempre opportuno che il paziente diabetico chieda al proprio Medico una valutazione sulla sua funzione erettile.